Alfredo Paniccia a Coverciano. Il grand master del futsal tra ricordi, pragmaticità e grandi amicizie
Alfredo Paniccia è uno degli allenatori più iconici del panorama italiano e, non a caso, la sua L84 si è rivelata una delle contendenti per lo scudetto più temibili dei playoff della stagione 23/24. Non solo un grande quintetto a disposizione (nomi come Cuzzolino Raguso Fortini Maxi Rescia non hanno certo bisogno di presentazioni) ma anche una solida preparazione tattica e grandi capacità di leadership. Paniccia, all’ombra della Mole, sta facendo bene e anche il suo passato calcettistico coi giovani del Regalbuto, un campionato nazionale vinto, non può che aggiungergli merito. Nella pausa estiva lo ritroviamo al centro tecnico di Coverciano, tra i banchi della scuola allenatori, a parlare del suo percorso formativo.
Com’è stato ritrovarsi formatore nel prestigioso centro di Coverciano e narrare la propria esperienza?
Ho vissuto Coverciano prima da corsista, ormai undici anni fa, poi come tecnico federale ed ora come ospite relatore. Per chi ama l’azzurro in tutte le sue forme è sempre un’emozione unica. Mettere a disposizione degli altri la propria esperienza è qualcosa che gratifica
Una cosa è la teoria, un’altra la pratica. Quali sono, a suo dire, i fattori determinanti che qualificano un allenatore di futsal?
La teoria a mio avviso è la base del saper fare. Non si può escludere una delle due cose, soprattutto quando si parla di settore giovanile, dove la difficoltà nell’insegnamento è più elevata rispetto ad una prima squadra
Crede ancora nel valore aggiunto delle “cantere” italiane e ci sarà spazio per loro nell’L84 della prossima stagione?
Credo fortemente nei settori giovanili italiani e soprattutto nel loro potenziale. Il mio club ad esempio investe sempre più risorse sull’organizzazione del proprio settore giovanile. Il lavoro quotidiano di Edu Dias, Daniele Boccardi e Diguinho è un lavoro da professionisti, con l’unico scopo di formare più ragazzi possibili per l’alto livello
Maestro e allievo. Alcuni hanno usato questi termini per sintetizzare il suo rapporto con mister Giampaolo, tra l’altro la prossima stagione vi ritroverete avversari in campionato. È importante avere un mentore e mantenere i contatti sempre vivi?
Con mister Giampaolo ho un rapporto fraterno, ci sentiamo praticamente ogni giorno. Lui mi ha guidato dai campionati regionali a quelli nazionali, mi ha aiutato molto e continua a farlo, ovviamente con forme diverse. Sarà bellissimo ritornare avverarsi, soprattutto in serie A