Novembre 22, 2024

Keep Calm and Be Futsal

Dietro le quinte del futsal italiano: Antonio Iozzo – S1 E2

Torna oggi “Dietro le quinte del futsal italiano”, il format di FutsalNow che da voce a chi di solito fa il lavoro “oscuro” dietro alla comunicazione. In questa puntata vi portiamo le parole ed i pensieri di Antonio Iozzo, noto giornalista e telecronista, nonchè volto importante del futsal nazionale, diventato da poco anche direttore di Calcio a 5 Live.

Qual è il ricordo più bello che hai vissuto nel mondo del futsal? Quale quello più divertente?
“I ricordi belli sono troppi, impossibile sceglierne uno. Quello che posso dire è che sono quasi tutti legati alle telecronache, la mia vera passione. Da qui sono nati anche tanti episodi che mi hanno regalato sorrisi ed emozioni forti: essere fermato nei palazzetti di altre regioni, da persone che non conoscevo, solo per ricevere dei complimenti, è qualcosa di stupendo. Il momento più divertente? Le serate delle Final Eight e delle Final Four ne nascondono diversi, ma non sono sicuro di poterli raccontare”.

Qual è stata la notizia più importante che hai annunciato in tutti questi anni?
“Annunciare l’arrivo di Rafael Sanna alla Virtus Aniene, nel giugno del 2017, mi rese orgoglioso. Di certo non può essere considerato il mio “scoop” più importante, ma ricordo benissimo come mi fece sentire: realizzato, competente, “giornalista”. Molto spesso capitava di comunicare cose che gli altri già sapevano, specialmente Vincenzo (D’Avino); quella volta, invece, in redazione regnò il silenzio: nessuno sapeva nulla. E fu questo, probabilmente, a “gonfiare” il mio ego. Le notizie riportate negli anni successivi hanno avuto un peso decisamente maggiore, legato alla categoria, al prestigio delle persone coinvolte e a tanti altri fattori, ma mi piace ricordare quell’annuncio. Non fu il più importante, ma senza dubbio fu uno dei più sentiti”.

Come è cambiato il mondo della comunicazione col tempo? Qual è la tua parte preferita di questo cambiamento?
“I social hanno stravolto tutto. Il modo di comunicare è completamente diverso, anche perché la soglia di attenzione della gente si è notevolmente abbassata. Bisogna attrarre e poi andare dritti al punto perché le persone si annoiano subito, ti dedicano pochi secondi, sommersi da mille notizie e, soprattutto, mille distrazioni. Stare al passo con i tempi e con questi cambiamenti è la sfida più complicata per un giornalista. Più ostacoli, vero, ma anche più opportunità. Ciò che conta è saperle cogliere”.

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