Tavone tra Canosa e futuro: “Esperienza formativa. Deciderò senza lasciare nulla al caso”
Per mesi ha cullato il sogno di salvare il Canosa, che aveva fortemente puntato su di lui, nel difficile campionato di Serie A2 Élite. I miglioramenti erano all’ordine del giorno e i risultati cominciavano ad arrivare. Poi, però, tra infortuni e decisioni societarie la situazione è precipitata. La nuova strada percorsa dai rossoblù, visti gli 0 punti conquistati dal momento del suo esonero in poi, la dice lunga sull’errore di valutazione commesso. Ma Gianluigi Tavone la prende con filosofia.
Le parole del tecnico. “È stata una stagione particolare ma in ogni caso ho potuto fare un’esperienza importante. Confrontarmi con colleghi esperti, che vivono di questo sport e collezionano titoli, ha aumentato il mio bagaglio di conoscenze tecniche e tattiche. Lavorare a stretto contatto con Sabino Giannino mi ha fortificato non solo nella vita sportiva ma soprattutto sotto l’aspetto umano. Claudio Capacchione mi ha fatto crescere soprattutto nel modo di pensare. Tra gli obiettivi della società c’erano la crescita dei giovani e la salvezza, ed in fase di programmazione era stata messa in preventivo un’eventuale retrocessione. Per questo motivo non mi aspettavo un esonero. La squadra è stata costruita per quell’obiettivo, inserendo giocatori importanti del calibro di Araça e Boutabouzi per dirne qualcuno. Purtroppo le dinamiche e le incognite non possono essere attribuite esclusivamente all’allenatore. Io nella massima umiltà faccio mea culpa, gli altri non so… Abbiamo attraversato momenti brutti, ci siamo allenati in sette, otto compresi gli Under, tra infortuni e scelte condivise o meno. In particolar modo, giocare sempre fuori casa non ha aiutato nessuno soprattutto quando la squadra è stata sventrata. Il gruppo l’ho sempre sentito dalla mia parte, e dopo la ricostruzione ancor di più: se potevamo farcela non so ma sicuramente avrei continuato a sudare assieme ai ragazzi, come ho sempre fatto dal primo giorno, con dedizione, passione e professionalità. Dopo l’esonero non commento, anche perché i risultati parlano e i “numeri” che dovevano cambiare o quantomeno migliorare, non lo hanno fatto. Cosa non ha funzionato? Non saprei, al Canosa in un anno e mezzo ho dato tanto, tantissimo e probabilmente non ho ricevuto lo stesso. In ogni caso sono domande da fare al presidente e a chi ha deciso per il cambio in corsa…“.
Le proposte non mancano ma per una decisione è ancora presto. “Il futuro come dico sempre appartiene a Dio – prosegue Tavone, – più di qualche società si è affacciata per capire la mia disponibilità e le mie intenzioni. Valuterò il tutto assieme alla famiglia come ho sempre fatto perché ritengo sia la cosa più importante che la vita mi ha donato. Cercherò di essere attento a tutto, senza lasciare nulla al caso e con la consapevolezza che qualsiasi incarico ricoprirò, lo farò con estrema serietà e professionalità, cosa che mi contraddistingue in ogni mio percorso“.