Reggio SC, la carica di Porpiglia: “A chi ci sostiene, dico solo: credeteci”

Foto: Reggio SC
L’ultimo appuntamento di campionato ha portato ulteriori tre punti alla classifica della Reggio SC che, rispettando il pronostico, supera l’Academy Canicattì per 5-0. Tutta la squadra ha girato a meraviglia, andando al riposo in vantaggio di misura e prendendo il largo poi nella ripresa. Torna alla rete Primavera, prima realizzazione in B per la giovanissima Giulia Siclari; le altre tre segnature portano la firma di Mariangela Porpiglia, scatenata con la sua tripletta, e il terzo davvero di pregevolissima fattura…
“Siamo entrate in campo con un solo obiettivo: prenderci l’intera posta in palio. Abbiamo lottato, abbiamo corso, abbiamo sofferto. E alla fine, ci siamo prese ciò che era nostro. La tripletta? Ogni gol ha un’anima. Il primo, la fame. Il secondo, la determinazione. Il terzo… il terzo è istinto puro. Quel tipo di colpo che non pensi, semplicemente lo fai”.
Vittoria importante anche per la classifica…
“La classifica è un numero. La nostra ambizione è una certezza. Essere quarte oggi non significa niente, se domani non continuiamo a lottare. Non possiamo permetterci passi falsi se non vogliamo vanificare i sacrifici che tutti insieme abbiamo fatto”.
Ora la sosta poi i due big match (oltre la Coppa Italia) che possono decidere la stagione…
“Le grandi squadre si vedono nei momenti decisivi, nelle partite che contano davvero. Ora arriva la parte più bella, la più dura, quella in cui devi dimostrare di che pasta sei fatta. Noi siamo pronte. Sappiamo che ci aspetta una battaglia, ma ci piacciono le sfide. Abbiamo lavorato per questo, abbiamo sofferto per arrivare fin qui, e non abbiamo nessuna intenzione di mollare adesso. Le stagioni non si decidono da sole. Le stagioni le decidiamo noi. Con la fatica, con il sacrificio, con la voglia di non mollare mai”.
È il momento di crederci più che mai…
“A chi ci sostiene, dico solo: credeteci. Credeteci con noi. E poi c’è un pensiero che va oltre la classifica, oltre il campo, oltre il futsal. Va a Beatrice. Perché una squadra non è fatta solo da chi scende in campo. Una squadra è fatta di chi c’è sempre, dentro e fuori”.