Sporting Altamarca, Miraglia: “Con il Pordenone sfida sempre molto sentita”
Tutte vittorie o tutte sconfitte. Col Pordenone non ci sono mai state sfumature, ma il primo round conquistato dallo Sporting Altamarca lo scorso 19 ottobre non abbassa certamente l’attenzione di Gabriel Miraglia. “Siamo in striscia positiva, ma non al top della forma e dobbiamo rimetterci perfettamente in carreggiata se vogliamo inseguire le prime due in classifica. Per noi, poi, si tratta praticamente di un derby: ci separano pochi chilometri e c’è da considerare una certa storicità che rende la sfida molto sentita”. Fu proprio il portiere biancoblu a chiudere l’andata di Maser con un gol dalla propria porta, un contributo che concede non di rado come plus al lavoro (stra)ordinario che compie tra i pali. Nel 2026 saranno 20 anni di parate in Italia, tanti dei quali trascorsi proprio in Veneto. “Sono arrivato a Castelfranco dal Brasile quando la Marca Futsal, squadra con la quale sono rimasto fino al 2013, mi ha notato. Saranno le mie origini calabresi, ma ho sentito subito il forte legame col Belpaese. Ero appena un ragazzino, ho stretto un bel giro di amicizie e alla fine – anche se per 4/5 stagioni ho girato (un anno allo Sporting Parigi, poi Botafogo, Came Dosson, Pesaro Fano e Acqua & Sapone, n.d.c.) – non sono più riuscito a staccarmi dal Veneto e sono stato molto felice del mio accordo con lo Sporting Altamarca. Anzi, ti dirò di più, credo proprio che chiuderò qui la mia carriera”.
È stato il papà a consigliargli un’attività sportiva e, in qualche modo, ad indirizzarne il destino sin da piccolo. “Studiavo parecchio, frequentavo una scuola integrale con rientri pomeridiani e per staccare un po’ ho provato il futsal: tra i pali sono finito per sostituire chi c’era prima, ma in men che non si dica mi sono innamorato del ruolo. Ce l’avevo dentro, si dice che portieri si nasce e credo proprio che sia così”. Allo Sporting Altamarca è arrivato 6 anni fa in una situazione molto diversa da quella attuale, con i biancoblu invischiati per la lotta salvezza in Serie B. “Quando ho sposato il progetto – conclude Miraglia – l’ho fatto con un obiettivo ben preciso: tornare il più presto possibile in Serie A, contribuendo alla prima storica volta di questo club. Per tutti noi sarebbe un traguardo bellissimo”.