Il Mama San Marzano vince, mister Mele: “Bravi a soffrire e sfruttare le occasioni”
Il Mama San Marzano chiude felicemente il girone d’andata cadetto in terza piazza a diciotto punti. Il successo al Gymnasium contro l’Olympique Sinope per 9-4 certifica l’accesso alla Coppa Italia di B: sarà gara unica al PalaPergola il 12 febbraio contro il Città di Potenza. Sabato prossimo, intanto, per la dodicesima giornata granata nuovamente sul parquet contro la Parthenope.
La squadra di Mele rompe immediatamente il ghiaccio: sul secondo palo Adiletta è bravo a non sbagliare da due passi dopo un fallo laterale (1-0). Gli ospiti impattano con Rennella a seguito di un’azione convulsa. Scheleski si libera, calcia e supera Vitiello per la firma del sorpasso. Nuovamente Marco Adiletta, schema su palla da fermo e sponda di Brillante per il numero 27 che sancisce il 2-2. Pasticcio di Sferragatta, davanti a Costigliola Ferraioli scarta un regalo (3-2). Questo il punteggio con cui si va negli spogliatoi.
Alla ripresa dei giochi lo stesso Rennella si divora la palla del pari, Piperno ed il portiere mondragonese fermano Ferraioli. Assist del 10, goal di Coppola, tutto all’interno dell’area di rigore successivamente ad un corner: 4-2. Ci prova Di Iorio, Calabrese e soci però massimizzano un’altra palla inattiva: verticale di Ferrara, esulta Brillante. Sul 5-2 Zevola opta per il power play e Piperno insacca subito il 5-3, poi Vitiello sbarra la strada a Rennella. Da fuori nuovamente Piperno per il 5-4. Chance per Ferrara, preludio al bis di Ivan Brillante. Dalla banda sinistra Ferraioli si libera e, tutto solo, scarica in rete il 7-4 che spezza l’incontro. La tripletta di Adiletta ed il sigillo di Fabbrini, entrambi a porta sguarnita, fanno esplodere di gioia l’impianto scafatese.
“Sapevamo fosse complicata, loro sono fortissimi ed hanno ritmi altissimi e ribaltamenti continui – le parole di mister Mele. – Bravi a soffrire e sfruttare le occasioni. Dopo il 5-4 abbiamo difeso meglio il loro power play ed è stata una chiave. Bisogna lavorare sempre su queste situazioni, forse nella fase precedente era necessario avere più coraggio”.