Dalle giovanili alla prima squadra dell’Audax 1970, Scattolini: “Ci sono più responsabilità”
Quinto appuntamento con il Talk Show targato Audax! Ai microfoni, uno dei ragazzi che più ci rappresenta sotto tutti i punti di vista: Paolo Scattolini.
𝗖𝗶𝗮𝗼 𝗣𝗮𝗼𝗹𝗼! 𝗥𝗮𝗰𝗰𝗼𝗻𝘁𝗮𝗰𝗶 𝗶 𝘁𝘂𝗼𝗶 𝗽𝗿𝗶𝗺𝗶 𝗽𝗮𝘀𝘀𝗶 𝗻𝗲𝗹 𝘀𝗲𝘁𝘁𝗼𝗿𝗲 𝗴𝗶𝗼𝘃𝗮𝗻𝗶𝗹𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗔𝘂𝗱𝗮𝘅. 𝗖’𝗲̀ 𝘂𝗻 𝗺𝗼𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗼 𝘂𝗻𝗮 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗶𝘁𝗮 𝗶𝗻 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗶𝗰𝗼𝗹𝗮𝗿𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝗿𝗶𝗰𝗼𝗿𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗻 𝗮𝗳𝗳𝗲𝘁𝘁𝗼?
“Probabilmente più che una partita, a rimanermi impressa é una stagione intera, sei anni fa, in under 17. È stato un anno incredibile, con un gruppo di amici fantastici che dopo una lunga cavalcata, hanno vinto prima il titolo regionale e la supercoppa, che io alzai da capitano. È stato anche l’anno della mia chiamata in rappresentativa marche, un esperienza che non dimenticherò mai”.
𝗜𝗻 𝗰𝗵𝗲 𝗺𝗼𝗱𝗼 𝗲̀ 𝗰𝗮𝗺𝗯𝗶𝗮𝘁𝗼 𝗶𝗹 𝘁𝘂𝗼 𝗮𝗽𝗽𝗿𝗼𝗰𝗰𝗶𝗼 𝗮𝗹 𝗴𝗶𝗼𝗰𝗼 𝗱𝗮 𝗾𝘂𝗮𝗻𝗱𝗼 𝘀𝗲𝗶 𝗽𝗮𝘀𝘀𝗮𝘁𝗼 𝗱𝗮𝗹𝗹𝗲 𝗴𝗶𝗼𝘃𝗮𝗻𝗶𝗹𝗶 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗽𝗿𝗶𝗺𝗮 𝘀𝗾𝘂𝗮𝗱𝗿𝗮 𝗽𝗲𝗿 𝗽𝗼𝗶 𝗮𝗿𝗿𝗶𝘃𝗮𝗿𝗲 𝗶𝗻 𝗦𝗲𝗿𝗶𝗲 𝗔𝟮?
“Sicuramente nelle giovanili giochi quasi ed esclusivamente per divertirti, in prima squadra invece è diverso, ci sono più responsabilità, visto che contano molto anche i risultati, anche se la nostra società non ci ha mai fatto troppe pressioni. Probabilmente è motivo chiavi delle promozioni ottenute negli ultimi anni. Un’altra differenza sostanziale è l’intensità, che cambia drasticamente da una categoria giovanile ad una prima squadra. In una categoria importante come l’A2 poi, si notano ancora di più queste differenze”.
𝗖𝗵𝗲 𝗰𝗼𝗻𝘀𝗶𝗴𝗹𝗶𝗼 𝗱𝗮𝗿𝗲𝘀𝘁𝗶 𝗮𝗶 𝗿𝗮𝗴𝗮𝘇𝘇𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝘀𝗲𝘁𝘁𝗼𝗿𝗲 𝗴𝗶𝗼𝘃𝗮𝗻𝗶𝗹𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝘀𝗼𝗴𝗻𝗮𝗻𝗼 𝗱𝗶 𝗮𝗿𝗿𝗶𝘃𝗮𝗿𝗲 𝗱𝗼𝘃𝗲 𝘀𝗲𝗶 𝘁𝘂 𝗼𝗿𝗮?
“Quel poco che posso dire ai ragazzi più piccoli è di vivere a pieno ogni esperienza che gli viene concessa. Saranno dei bagagli importanti nella vita. Consiglio di impegnarsi al massimo ad ogni allenamento, partita o torneo che sia, perché senza l’impegno non si crescerà mai. Un altro suggerimento che posso dare è di non puntare da subito alla prima squadra, ma di vivere ogni stagione delle giovanili al meglio delle proprie possibilità, poi se si è lavorato bene negli anni, l’opportunità arriverà per tutti, ne sono certo”.