Futuro Azzurro: Marfil Errico – S2 E3
In “Futuro Azzurro”, la rubrica targata FutsalNow giunta alla sua seconda stagione, andremo a conoscere meglio alcune giovani e promettenti calcettiste che rappresentano il futuro della Nazionale Italiana.
Nella prima puntata di questa seconda stagione abbiamo intervistato Marfil Errico, calcettista classe 2002, capitano della Femminile Molfetta.
Cosa ti ha portato a scegliere questo sport?
Non ho mai scelto di praticare questo sport, e come se questo sport fosse nato con me. Già da bambina amavo il calcio in generale, non ci sono mai stati dubbi su questo, infatti ho iniziato subito a giocare nella scuola calcio del mio paese natale. Amavo giocare contro i ‘maschietti’ mi hanno fortificata e resa molto più determinata. Tuttavia, arriva il momento in cui con i maschietti non si può più giocare e ho iniziato a giocare a calcio a 5 , per la prima volta in una squadra femminile. È stato un amore a prima vista, un colpo di fulmine. È un gioco rapido, tecnico, fisico e mentale, caratteristiche che mi hanno affascinato sin dall’inizio. Questo sport con il tempo è riuscito a mettere in luce e far risaltare tutte le mie caratteristiche che mi fanno essere me stessa al 110 per cento. È stata, è e sarà la mia valvola di sfogo per tutto, fulcro della mia crescita, personale e sportiva, non sarei mai in grado, di poter rinunciare a quella che è la mia essenza.
Chi è la giocatrice a cui ti ispiri?
Sono del parere, e l’ho testato sulla mia pelle, che si impara molto osservando o per lo più rubando dagli altri, apprendendo il più possibile. È una modalità che ti permette in maniera efficace di migliorare e porsi degli obbiettivi da raggiungere. Tuttavia, il mio punto di riferimento e la mia più grande ispirazione sia come persona sia come giocatrice, è senza dubbi Luciléia. Ho avuto l’onore di essere la sua compagna di squadra, di essere allenata da lei e di essere la sua avversaria. Non smetterò mai di ringraziarla, mi ha insegnato tanto sia nel rettangolo di gioco sia nella vita reale, a partire dal rispetto fino ad arrivare ad apprezzare il privilegio di cui tanto godiamo, ossia il poter esaudire il sogno di tante bambine: esprimere e concretizzare quella che è la nostra passione, giocare a futsal.
Cosa significherebbe per te indossare la maglia della Nazionale?
Indossare la maglia della nazionale rappresenterebbe sicuramente un sogno che diventa realtà. So cosa si prova, è un’emozione che non si può esprimere: è un senso di orgoglio, di responsabilità e di soddisfazione. Significherebbe portare a termine uno dei miei più grandi obiettivi e sarebbe la concretizzazione del fatto che il duro lavoro, il sacrificio, la determinazione e la passione, ripagano sempre.
Qual è il tuo sogno nel cassetto nel mondo del futsal?
Il mio sogno nel cassetto è quello sicuramente di rivestire la maglia della Nazionale: rivivere la gioia e la felicità di segnare un gol per la propria nazione. I sogni sono piccoli desideri che possono diventare realtà e bisogna rincorrerli come non mai, senza mai fermarsi: io sono pronta a farlo.