Novembre 24, 2024

Keep Calm and Be Futsal

FutsalNow incontra Francesco D’Ario: “Quando presi Zicky Té a Latina ma poi…”

Prosegue la nostra rubrica targata FutsalNow. Un momento di condivisione in compagnia di una delle figure centrali dei club italiani ovvero i direttori, sportivi o generali che siano. Al centro sempre il futsalmercato, con i suoi meccanismi interni, i sogni e i fallimenti. Pensieri e parole di… Francesco D’Ario (Ecocity Genzano).

1) Il futsalmercato può dirsi ormai concluso, come giudichi le operazioni effettuate da e per la tua società? Che voto dai al tuo roster e quali dovranno essere gli obiettivi minimi? Quale, invece, il colpo della Serie A 2024/25?
“Parto dalla prima e dico che il futsalmercato non è mai chiuso. È frutto di una ricerca e di un lavoro a 360 gradi: ieri si costruiscono i colpi di domani. Non posso giudicare io le operazioni fatte da me stesso o dalla nostra società, come sempre sarà solo il campo a dare i voti. Sul vero colpo della Serie A per me l’ha fatto una squadra per così dire “minore”, sentiremo molto parlare di un giovane promettente arrivato con poco clamore ma che farà parlare molto di sé in questi mesi. Non posso fare il nome per ovvi motivi, proprio perché parliamo di mercato”
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2) Entriamo nello specifico del futsalmercato e dei suoi meccanismi interni. Come vengono ricercati e scelti i profili nazionali e internazionali? Nel concreto come si arriva ai giocatori, tramite procuratori e intermediari vari o trattando direttamente con gli stessi atleti?
Partiamo dal presupposto che il futsal ad oggi, almeno in Italia, è uno sport dove non sono riconosciuti i tanti procuratori o agenzie che “operano” nel nostro paese. Per quanto riguarda i profili da inserire nella propria squadra ideale, se non si vuole lavorare con il sentito dire ma con il visto, si devono vedere tante partite del nostro amato sport, in tutto il mondo. E non solo le partite dei campionati più famosi ma anche le partite dei campionati emergenti. Il primo contatto spesso avviene direttamente con il giocatore, in altri casi sono gli stessi procuratori a proporre, specialmente con quelli che hai più confidenza“.

3) In che percentuale agiscono nel futsalmercato di una società queste tre componenti: mister, società e direttore sportivo? Come fare per combinare nel miglior modo possibile quei tre elementi? Ti è mai capitato, invece, di avere “carta bianca” e se sì, cosa ne è venuto fuori?
Sono tre componenti che devono lavorare in simbiosi. Come quando cucini un piatto molto gustoso, devi saper far sposare i vari sapori oltre ai gusti. Credo che li nostro ruolo preveda carta bianca per quanto concerne le proposte dei nomi, per quanto riguarda le scelte devono essere condivise. Per fortuna ho sempre lavorato in società strutturate, se non lo erano si sono affidate. E’ capitato, per fortuna spesso, che le società o i mister mi hanno detto “mi fido di te e scommetto con te” ed i risultati sono stati molto soddisfacenti“.

4) Le squadre, gli allenatori, i capitani alzano i trofei ma cos’è più difficile per un diesse, costruire una squadra per vincere con un budget superiore alle avversarie o salvarsi con un budget inferiore?
Io credo che le difficoltà siano le stesse. Quando si dice “facile vincere con budget importanti” rispondo che vince sempre e solo una società in ogni categoria. E le squadre che investono sono sempre in un numero superiore. E’ più facile, invece, salvarsi con budget inferiori, perché li si vede il vero lavoro di un diesse competente sempre alla ricerca di scommesse da vincere. Sarò criticato per il mio pensiero ma non si vincono campionati con tutte scommesse, ci si salva invece con tutte le scommesse giuste“.

5) Qual è stato il tuo colpo migliore in assoluto, quale quello che si è rivelato il peggiore (anche senza fare nomi) e quello che avresti tanto desiderato? Esiste un giocatore che hai lasciato andare e che, guardando indietro, pensi ancora “Ho sbagliato”?
Il mio colpo migliore per il mio modo di pensare sarà sempre il prossimo. Il nostro è un ruolo in movimento. Pensando ai colpi del “passato” sento che hanno tanti padri e quindi sorridendo penso e mi concentro sul prossimo. Esistono anche tanti errori nel nostro ruolo, uno di questi è recentissimo. Un giocatore che sarà nel fulcro del nuovo progetto della Nazionale lasciato andare per scelte di quel preciso momento. Un altro rimpianto, invece, è Zicky che aveva praticamente firmato con il Latina quando era nell’Under 19 dello Sporting… insieme a Celio Coelho. La doppia operazione saltò solo a causa del padre che ci ripensò e non volle più farlo spostare“.

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