FutsalNow incontra… Rocco Bossio: “I colpi che volevamo, con accuratezza e in anticipo”
Prosegue la nostra rubrica targata FutsalNow. Un momento di condivisione in compagnia di una delle figure centrali dei club italiani ovvero i direttori, sportivi o generali che siano. Al centro sempre il futsalmercato, con i suoi meccanismi interni, i sogni e i fallimenti. Pensieri e parole di… Rocco Bossio (Pirossigeno Cosenza).
1) Il futsalmercato può dirsi ormai concluso, come giudichi le operazioni effettuate da e per la tua società? Che voto dai al tuo roster e quali dovranno essere gli obiettivi minimi? Quale, invece, il colpo della Serie A 2024/25?
“Il nostro futsalmercato è stato proprio come lo avevamo desiderato: i colpi che volevamo, fatti con molta accuratezza e in largo anticipo. Questo ci ha permesso anche di avere la meglio su squadre più blasonate. Il colpo in assoluto della Serie A è inevitabilmente Ricardinho, anzi faccio i complimenti al mio collega D’Ario e a tutta la società Ecocity per aver portato in Italia il miglior giocatore del mondo“.
2) Entriamo nello specifico del futsalmercato e dei suoi meccanismi interni. Come vengono ricercati e scelti i profili nazionali e internazionali? Nel concreto come si arriva ai giocatori, tramite procuratori e intermediari vari o trattando direttamente con gli stessi atleti?
“Le trattative riusciamo a farle sia con gli intermediari che con i ragazzi stessi. Certo che dietro c’è una ricerca accurata soprattutto dei ruoli e caratteristiche che chiede il mister. Aneddoti da raccontare? Diciamo che quelli più bizzarri non si possono riferire, ma uno ve lo posso svelare, senza fare il nome. Trattativa di trasferimento da altra società, durata oltre quattro mesi: prima volta saltata, poi ripresa in un secondo momento, saltata anche questa; ripresa quattro mesi più tardi e conclusa con molta sofferenza e tanto di cambio di carte in tavola per più di una volta. Ma alla fine abbiamo ottenuto quello che volevamo entrambi“.
3) In che percentuale agiscono nel futsalmercato di una società queste tre componenti: mister, società e direttore sportivo? Come fare per combinare nel miglior modo possibile quei tre elementi? Ti è mai capitato, invece, di avere “carta bianca” e se sì, cosa ne è venuto fuori?
“Per mia fortuna ho una società che ha la massima fiducia, quindi la cosiddetta “carta bianca” c’è sempre. Ma noi lavoriamo in perfetta sintonia: DS, Presidente e Mister, e mi pare che fino ad oggi ne è venuto fuori un bel lavoro“.
4) Le squadre, gli allenatori, i capitani alzano i trofei ma cos’è più difficile per un diesse, costruire una squadra per vincere con un budget superiore alle avversarie o salvarsi con un budget inferiore?
“Sfortunatamente non ho mai avuto budget per costruire una squadra a vincere, so soltanto che per salvarci lo scorso anno (il primo in Serie A) è stata un’impresa pazzesca, soprattutto avendo un budget ridotto. Ciò è stato possibile anche grazie al mercato di riparazione di gennaio con 3, 4 innesti fondamentali“.
5) Qual è stato il tuo colpo migliore in assoluto, quale quello che si è rivelato il peggiore (anche senza fare nomi) e quello che avresti tanto desiderato? Esiste un giocatore che hai lasciato andare e che, guardando indietro, pensi ancora “Ho sbagliato”?
“Iniziamo con il migliore in assoluto. Non si tratta di un giocatore, ma mister, Leo Tuoto. La nostra è stata una grandissima fortuna (e tanta scaltrezza) quando la squadra di mister Tuoto appena promossa in A, decide di non iscriversi. Noi eravamo neo promossi in A e subito abbiamo approfittato della situazione, non vi nascondo con molta concorrenza. Basandoci sul budget, un possibile acquisto desiderato è quello di Micheletto: tre anni interi trascorsi a corteggiarlo ma c’è stato sempre qualcuno che ha fatto un’offerta economica migliore della nostra. Guardando indietro nessun pentimento, anzi rafforzo con il tempo le mie decisioni. Unico caso di una separazione forzata dal calcettista è stata con Alex Gonzalez, ma con il tempo dico che ci è andata bene perché in quel caso venne sostituito (come slot straniero) da Bavaresco, artefice poi della cavalcata in A e autentico leader in campo ancora oggi!“.