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L’uomo dietro l’operazione R10. D’Ario: “Occasione di riscatto per tutti. Ora o mai più”

La perseveranza di un uomo – Vincenzo Tuccillo – ma anche le capacità e le competenze di uno dei più grandi direttori sportivi della storia del futsal italiano, al secolo Francesco D’Ario. È lui l’uomo dietro l’operazione Ricardinho. Lui che per settimane e mesi ha dovuto curare e gestire alla perfezione ogni singolo dettaglio. Lui che ha reso possibile il sogno R10.

Come nasce l’operazione Ricardinho?
Inizia tutto per gioco, l’estate scorsa, con il presidente Tuccillo. Era il nostro primo anno di Serie A e si scherzava su Ricardinho. Poi verso i primi di dicembre il suo Riga viene eliminato dalla Champions League, se non sbaglio perdendo 3-2 all’ultimo contro il Barcellona. In quel momento mando un messaggio al Pres dicendogli che, appunto, R10 era uscito e lui risponde in maniera risoluta “prendiamolo”. Da lì parte la favola, con tanti alti e bassi fino al momento della firma“.

Dalle sensazioni iniziali alla trattativa vera e propria. Come si ingaggia una stella come Ricardinho?
All’inizio nella mia testa ronzava il pensiero “tentativo inutile, tanto non verrà mai”. Ma la forza di volontà di Vincenzo mi ha fatto cambiare idea in cinque minuti appena. È stata una trattativa lunga e complessa. Non si tratta solo di prendere un giocatore ma di provare a prendere un giocatore in campo ed allo stesso tempo un’azienda fuori dal campo. L’unico in grado di spostare con un solo annuncio migliaia e migliaia di followers. Parliamo di uno che oltre un milione di seguaci, quindi è stata un’operazione davvero complessa anche per i vari impegni promozionali fissati. Ma a noi interessava soprattutto il campo e da questo punto di vista sappiamo che Ricardo ha le motivazioni giuste per fare il Mago anche qui da noi, per il bene di tutto il futsal italiano. Ci tengo a dire che in fase di trattativa ci ha colpito tantissimo l’uomo oltre il giocatore che tutti conoscono. Serena, la moglie di Vincenzo, era scettica sull’operazione ma una volta volati in Portogallo e conosciuto di persona R10 ha stravolto la sua idea, tant’è che glielo ha persino raccontato. E chiuse il discorso dicendo “ora sono io la prima che ti vuole”. Se c’è stato un momento in cui ho pensato di non farcela? In verità non ho mai mollato, anche quando sono arrivate offerte da Spagna, Portogallo e Arabia Saudita. Questo perché parlando con lui ho capito che per il suo ultimo ballo cercava nuovi stimoli e un progetto serio. Noi avevamo tutto per provarci e riuscirci“.

Cosa può rappresentare l’operazione Ricardinho per l’Italia e il futsal italiano?
Credo possa definirsi ad oggi il colpo della storia del futsal in Italia. Basti pensare che in un mondo sempre più social, il solo post di benvenuto della Divisione ha polverizzato in poche ore i precedenti record in termine di “mi piace”. Tutti i media, anche quelli internazionali, hanno dato grande risalto alla notizia. Ci sono arrivate già tantissime mail di richieste di intervista, da tutto il mondo. Quindi la Serie A da un momento di forte depressione diventerà una delle competizioni più seguite a livello mondiale. C’è fermento in tutti i palazzetti avversari e questo può fare solo piacere. Inoltre, è sotto l’occhio di tutti un altro aspetto da non sottovalutare: dopo l’arrivo di Ricardinho in Francia, diversi giocatori transalpini sono stati ingaggiati da club internazionali, ciò proprio a causa di quella attenzione mediatica suscitata dall’approdo di R10. Dobbiamo essere tutti noi bravi a seguire la scia di questo rinnovato entusiasmo, lasciando da parte le tipiche invidie italiane. Se fino ad oggi i campioni avevano paura dell’Italia per via di spiacevoli esperienze precedenti – e mi fermo qui… – forse, e dico forse, ora grazie al nostro esempio e a quello della L84 con Vinicius Rocha, l’Italia del futsal ha l’occasione del riscatto. Un’occasione che proprio non possiamo sprecare. Ora o mai più“.

Quanto orgoglio prova Francesco D’Ario nell’essere riuscito in questa pazzesca missione?
Il nostro è stato un lavoro di team. Io ho aperto la strada e allineato molte cose ma il vero affondo è stato quello decisivo. Come una grande famiglia, ma allo stesso tempo come uno dei migliori club, siamo andati a parlare a Ricardo di persona. Eravamo io, Vincenzo, Serena, il dg London e il dt De Bella: tutti insieme, per far capire a R10 cosa rappresenta per tutti noi il futsal, e cosa rappresenta lui per noi. Sono sicuramente orgoglioso e soddisfatto di esserci riuscito. Le chiacchiere del tipo “meglio Falcao o Ricardinho?” sono come le solite “Maradona o Pelè” o “Ronaldo o Messi”. Io dico sempre che chi se li è potuti godere di persona, queste domande non se le pone minimamente“.

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