Italpol, la carica di Luca Marchetti: “Provarci è difficile, ma doveroso”
Luca Marchetti, una delle leggende che negli ultimi anni hanno permesso all’Italpol di affermarsi come realtà stabile del calcio a 5 nazionale, è pronto alla sua ennesima stagione nel 40×20. Probabilmente l’ultima, come lui stesso ammette nella prima intervista stagionale. Una stagione in cui il club dell’istituto di vigilanza si presenta ai nastri di partenza del Girone C con un gruppo competitivo e un nuovo mister, con un Marchetti che non ha la minima di intenzione di deludere le aspettative.
MARCHETTI – “Inizialmente le strade sembravano destinate a separarsi, poi credo che il grande senso di appartenenza abbia fatto il suo. Nel corso della mia carriera credo non mi sia mai sentito così integrato all’interno di un gruppo che conosco come la mia famiglia. Poi mi piace da morire dimostrare di essere utile e sicuramente avere un allenatore nuovo e preparato mi ha dato lo stimolo maggiore”.
“Il gruppo ormai è consolidato, si può dire che lo zoccolo duro sta ormai insieme da molti anni e chi arriva da noi si trova sempre estremamente bene. Tra l’altro conosco bene anche i nuovi e sono sicuro che faranno tutti bene, perché hanno quelle caratteristiche che a noi come gruppo un po’ mancavano. L’apporto mio, come del resto quello dei più vecchi, sarà sicuramente di mettere nelle condizioni migliori i più giovani di allenarsi al massimo, con serenità, ma facendogli capire fin da subito che quest’anno non si scherza. Siamo lì tutti per un unico obiettivo”.
“A livello personale probabilmente sarà il mio ultimo anno giocato, quindi mi sono riproposto di dare il massimo in ogni occasione. Mi piacerebbe sorprendere, sovvertire le aspettative e rendermi utile, sia dentro che fuori dal campo, per cominciare un percorso che spero poi mi porti a imparare qualcosa per allenare. Per il collettivo non credo ci siano tante alternative se non quella di provare a vincere, senza nascondersi. Dobbiamo creare una mentalità vincente con la consapevolezza che provarci è difficile, ma doveroso”.