Tales of Legends: parola alle leggende del Futsal. Andrea Rubei – S1 E1
Parte oggi “Tales of Legends”, una nuova rubrica targata FutsalNow in cui ogni settimana vi porteremo aneddoti e riflessioni raccontate da personaggi che hanno scritto la storia del futsal.
Il primo calcettista a deliziarci con i suoi racconti è Andrea Rubei, uno tra i migliori giocatori italiani di sempre e miglior marcatore della storia della Nazionale. In attività fino allo scorso anno, Rubei ha dimostrato a tutti quanti che, nonostante il passare degli anni, il talento e la passione non hanno limiti.
1) A quale ricordo passato della tua carriera sei più legato?
“Tantissimi ricordi splendidi, ma indubbiamente i più belli, sono legati a tutte le gare con la nazionale. Giocare con quella maglia, dopo aver ascoltato l’inno nazionale, è una sensazione unica”.
2) Come hai vissuto l’addio dal futsal giocato?
“Il primo addio non l’ho preso benissimo, evidentemente non era ancora il momento. Dopo 3 anni sono tornato sui campi e all’addio definitivo, a 56 anni, ero pronto. Ora sono completamente fuori dal mondo del calcio a 5 e mi godo il tempo libero. Per la prima volta in vita mia, ho scoperto che il fine settimana è composto di due giorni e non solo della domenica”.
3) Quale delle novità apportate in questi ultimi anni ti è piaciuta di più? Cosa invece ti piacerebbe proporre al Movimento?
“A dire il vero non sono molte le novità che mi piacciono. Sarà che sono “vecchietto” ma mi piaceva di più il calcio a 5 di quando giocavo io. Ora è troppo incentrato sull’aspetto fisico a discapito di quello tecnico. Mi piacerebbe che ci fossero più allenatori che insegnassero cosa fare in campo, prima di far andare i giocatori a 100 all’ora, spesso inutilmente”.
4) Qual è il tuo ‘quintetto’ ideale di sempre?
“Un quintetto ideale è complicatissimo da stilare. Diciamo che i nomi che ti faccio tengono conto anche di un aspetto emotivo, di giocatori con cui ho condiviso molto. Ti dico Rinaldi, Ivano Roma, Nando Grana, Pippo Quattrini e Andrea Rubei”